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Collezione Francesco Gianesella

La storia di nostro padre Francesco Gianesella, come
appassionato restauratore di auto d'epoca, inizia nel 1972 con l'acquisto della sua prima Fiat 500 C "Topolino". A Rovigo fu uno dei fondatori dei primi club per apassionati di auto d'epoca e la sua passione per queste simpatiche FIAT crebbe fino a che nel 1976 trovò in un vecchio fienile una Fiat 500 B "Topolino" del 1949.



Nostro Papà con la Fiat 500 B Topolino, restaurata. Io mio Fratello Stefano, Mia sorella Cristina . Michele doveva ancora nascere...
Io ed il mio primo raduno di Topolino






La Topolino B nasce monocolore. Mio Padre decise di farla bicolore, per accontentare il gusto di nostra Mamma.......il prossimo restauro sara' infatti, riportarla al suo colore originale.
io ed i miei fratelli Michele e Stefano, al Raduno con gli Amici Auto d'Epoca di Lendinara Lendinara



si parte per un raduno

Gli Amici Auto d'Epoca di Lendinara (RO), dedicarono un bel ricordo di Francesco, nel libro che raccontava la Stori del Club


Buona parte del restauro riusciva ad eseguirla da solo poiché in gioventù aveva lavorato come meccanico in alcune officine della zona, oppure si appoggiava a vari artigiani della zona (meccanici e carrozzieri) che con il tempo diventarono amici, grazie anche alla personalità amichevole e generosa di Francesco. Erano gli anni in cui si trovavano auto nei vecchi fienili, si riusciva ad acquistarle a cifre ragionevoli. Spesso Francesco si sentiva dire, da chi non condivideva la sua passione: "Cossa ghe ne feto de tutti chei ferroveci? (Cosa ne fai di tutti quei ferrivecchi?), ma lui seguì la sua passione e continuò ad andare per sfasciacarrozze, pezzi di ricambio prima delle Fiat Topolino ma poi allargando il recupero a Fiat 508 "Balilla" e di tutto ciò che apparteneva al mondo del passato, oggetti, mobili, radio e grammofoni.

Nel 1982 restaurò una Fiat 500 C Topolino che nel dopoguerra (come spesso accadeva per mancanza di veicoli commerciali) venne tagliata e trasformata in autocarro. Questo fu il mezzo che Francesco usava quotidianamente per andare al lavoro



il Topolino Autocarro che trasporta il telaio di una Fiat 503 torpedo al ritorno dalla verniciatura. Sullo sfondo mio Nonno Gino Gianesella , il Papa' di Francesco che diceva spesso : "lazzaron, dove vetto con quei ferriveci" traduzione dal veneto stretto :" lazzerone dove vai con quei ferrivecchi". Ma che poi si divertiva tanto quando Francesco lo portava a vedere le auto che aveva in restauro e lo portava a fare un bel giro.
Rintracciato il Fiat 500 C autocarro subito in officina per iniziare lo studio per il restauro


Al raduno a Concordia Dall'Amico Mario Neri.
Francesco di professione faceva il portalettere alle Poste centrali di Rovigo, e nel tempo libero si lasciava sempre coinvolgere nelle attivita' del dopolavoro.




Nel dopoguerra, per mancanza di veicoli commerciali, usava, prendere un' auto, in questo caso una Fiat Topolino, tagliarla e ricreare il cassone trasformandola in mezzo da lavoro. Poi in alcuni casi il mezzo veniva reimmatricolato come autocarro e veniva segnato nel libretto dell'avvenuta trasformazione con le date. in tal modo il mezzo poteva circolare regolarmente .questo e' anche il caso del nostro
Fiat 500 C Autocarro.



Francesco usava quotidianamente il suo fiat 500 c Autocarro aperto. e non si fece scappare ,appena lo incontro', questo Fiat 500 C Autocarro chiuso del 1951
Durante l'ultimo restauro, negli anni 90, il Fiat 500 C Autocarro fu impreziosito con cassone e sponde in legno.

Nel 1984 si imbatté in una Fiat Balilla 3 marce, la trovò a Chioggia, era ferma da anni, l'ultimo periodo veniva usata per fare pubblicità ad una sala da ballo (Dancing Cichito).
In questa foto, il piu giovane dei fratelli Michele che accoglie l'arrivo a casa della Balilla 3 marce del 1933

le insegne pubblicitarie del Dancing Cichito di Sottomarina. erano montate sulle due ruote di scorta laterali.


Era durante il Carnevale del 1984, Francesco porto' a casa la Balilla tre marce che aveva trovato a Chioggia. I miei fratelli Cristina, Stefano e Michele.



smontaggio di tutte le parti
rimozione della vecchia vernice fatta a mano



rimozione e sostituzione delle lamiere danneggiate dalla ruggine



Mio Fratello Stefano seguiva il restauro in corso della Balilla 3 marce


Con tutti gli Amici della Carrozzeria Serenella. A sinistra, intenti nella messa a punto del motore, i Fratelli meccanici Mario e Gino Gaffeo. Notate il giovane Biondino a fianco di mio Papa' ?..... Massimo Biscaro, giovanissimo, che gia da gli anni 80 seguiva Francesco nei suoi restauri, divenedo lui stesso un grande meccanico appassionato di motori d'epoca. Ad oggi Massimo continua ad assisterci , con la sua Preziosa esperienza, nella manutenzione della Collezzione Francesco Gianesella.



Si parte per il primo raduno con la Balilla
Massimo Biscaro , non ha piu' la folta chioma bionda, ma rimane una colonna portante del GIANE'S GARAGE.

nel 1986 Francesco incontro' una Bianchina Cabriolet del 1967, sicuramente la versione piu' "frivola" delle piccole Autobianchie, come tale, era arricchita da un maggior numero di cromature e profili lucidi. E' la versione piu' rara circa 3150 esemplari prodotti e la piu' ricercata dagli appassionati. questa auto fu usata da me ed i miei fratelli e nel corso degli anni fu restaurata 2 volte.



Della cabriolet F sono stati complessivamente prodotti 2750 esemplari, tutti assemblati entro il 1968 anche se alcune vetture sono state immatricolate nel 1969.



A Concordia al raduno organizzato dall'Amico Mario Neri, grande appassionato e collezionista di auto d'Epoca
Il progetto Bianchina cabriolet risale al 1959 e porta la firma dell’ingegner Luigi Rapi, passato dal reparto carrozzerie speciali della Fiat alla Autobianchi. Si tratta di un progetto contrastato, non condiviso da tutti i dirigenti della casa milanese, seppur caldeggiato dalla direzione generale. Il primo esemplare cabriolet risale addirittura al 1958: su una scocca di trasformabile tagliata nel padiglione superiore viene alloggiata una capottina. Questo prototipo, richiesto da un eccentrico miliardario statunitense, non ha però seguito. Solo l’anno successivo Luigi Rapi studierà la carrozzeria ex novo per creare una vera e propria cabriolet in grado di uscire dalla catena di montaggio.

sempre alla ricerca di oggetti del passato Francesco, con Mario Neri e Franco Pavanello. Tre Grandi Collezionisti di Auto D'epoca.



Ogni Raduno che si rispetti ,finisce sempre a Tavola in compagnia.
Terminato il restauro della Bianchina Cabriolet con gli Amici della Carrozzeria Serenella.
Francesco e Nerino Bazzan , grande Amico e compagno di raduni e sane mangiate in compagnia.

Nel 1990, dopo anni di ricerche, riusci a trovare una Fiat 500 C Giardiniera , auto rara per la presenta delle portiere e retro in legno, dunque molto delicata e soggetta a facile degrado negli anni, erano pochi gli esemplari che si potevano trovare .



Era caratterizzata da lussuose fiancate realizzate con listelli di frassino e masonite, sullo stile delle woodie americane e poteva essere impreziosita con tinte metallizzate. La "Giardiniera" fu la prima automobile al mondo di tipo station wagon costruita in grande serie.
Il termine originale "Giardinetta" non si poteva utilizzare perché depositato dalla Carrozzeria Viotti e si scelse il termine "Giardiniera" che oltre ad avere assonanza con la fuoriserie di Viotti, riprendeva l'omonima denominazione dei carri sui quali gli ortolani trasportavano ai mercati i loro prodotti, ancora nel dopoguerra.



Nel 1951 la "Giardiniera Legno" abbandonò le fiancate in legno e faesite, costruite a mano dalla Sezione Carrozzerie Speciali, in favore della "Belvedere", con nuovi lamierati metallici realizzati a stampaggio. L'innovazione portava grandi vantaggi dal punto di vista pratico e le vendite aumentarono considerevolmente. Francesco non poteva non avere nella sua Collezione anche la versione in lamiera.

Nel 1992 Francesco ultimo' il restauro di una Fiat 500 A del 1947



Il 15 giugno 1936 fu posta in vendita la Fiat 500 (ribattezzata "500 A", progenitrice delle "500 B" e "500 C"), sin dalla sua apparizione popolarmente chiamata ugualmente "Topolino". Si trattava di una vetturetta modesta per tecnica e prestazioni, il cui prezzo era di 8.900 lire, ben oltre le preventivate 5.000 lire e circa venti volte lo stipendio medio di un operaio specializzato. Nello stesso periodo, in Germania, Porsche aveva già realizzato i prototipi definitivi della "Maggiolino", messa in "prevendita" a 990 Marchi, cinque volte lo stipendio di un operaio specializzato.




Nel 1997 Francesco termino' il restauro di una Fiat 503 Torpedo del 1926.Fu il restauro piu' impegnativo, come per la Fiat 501 spider del 1919 . Erano auto prodotte a mano con molte parti in legno e ricambi difficili da reperie. Francesco impiego vari anni, ma i suoi contatti in giro per l'Italia ed il suo perseverare nelle ricerche, fece in modo che nel 1997 finalmente il restauro termino'.








La Fiat 503 basava sulla stessa meccanica della Fiat 501 e della Fiat 502, ma aveva un telaio più lungo e un motore più potente, più precisamente 27 cv (a 3000 giri al minuto). La cilindrata restò la medesima dei modelli a cui s'ispirava, vale a dire 1460 cm³, e il propulsore aveva quattro cilindri. Il cambio era a quattro rapporti manuale. A differenza dei modelli precedenti, i freni erano sulle quattro ruote.
Il sistema di accensione era a magnete, aveva quattro posti e raggiungeva la velocita' massima di 72,5 Km/h. Era a trazione posteriore.
Sebbene prodotta in due soli anni, la “503” fu realizzata in 42.421 esemplari, nelle differenti versioni berlina, limousine e cabriolet.







Nel 1999, Francesco incontro' per la sua strada una fiat 501 spider, che negli anni era stata trasformata in sgranatoio (come spesso accadeva nel dopoguerra. Il restauro fu il piu' impegnativo di tutti, poiche' bisognava ricostruire la parte posteriore dell'auto, e queste auto avevano bisogno di buoni Battilamiera e di falegnami.






La Fiat 501 è un'automobile prodotta dalla casa automobilistica italiana FIAT tra il 1919 e il 1926. Tale autovettura fu progettata al termine del primo conflitto mondiale dall'avvocato Carlo Cavalli ed entrò in produzione a metà del 1919 per sostituire la Fiat 70. Il lancio commerciale della nuova 501 risale al novembre 1919, esclusivamente in versione torpedo 4 porte e al prezzo di listino di lire 32000. Il motore era un 4 cilindri di 1460 cm3 con una potenza di 23 CV a 2600 giri al minuto. La velocità massima era 70 km/h. Altri 2.614 esemplari furono equipaggiati con motore 101 S che aveva 3,5 CV in più e raggiungeva i 3000 giri. La riconversione post--bellica era ardua e le industrie facevano fatica a risollevarsi. In questo contesto lo statunitense Henry Ford progettava la conquista del mercato automobilistico di oltre--Atlantico puntando sul suo modello "T". Questa vettura riveste particolare importanza perché fu la risposta della Fiat al tentativo di invasione del mercato europeo da parte della americana Ford. In totale ne furono prodotte quasi 70000, in più versioni: 501 Saloon, 501 Torpedo, 501 Torpedo Sport, 501 S Corsa e 501 Cabriolet. Della versione Cabriolet ne furono costruiti solo pochissimi esemplari.




La 501 è stata la prima FIAT progettata dopo la Grande Guerra e rappresenta il primo passo verso l’automobile utilitaria. Nata per soddisfare le esigenze della famiglia media, la 501 era economica, robusta e di facile manutenzione.
Grazie anche alla varietà di carrozzerie offerte (torpedo, spider, landaulet, limousine, berlina, cabriolet, taxi, siluro sport) riscosse anche un buon successo internazionale.
Esposizione alla Fiera di Padova .


Nel 2001 Francesco acquistò dal suo amico Gianni Pavanello una Mercedes 250 SE del 1967 che da quel giorno divenne la sua auto di uso quotidiano. Da qualche mese abbiamo iniziato il restauro di questa auto che merita sicuramente di ritornare ai suoi antichi splendori (vedi la sezione I NOSTRI RESTAURI)



Negli anni 60 Francesco milito' come portiere nel Rovigo e nella Lendinarese oltre che nel Suo Costa di Rovigo l'Amato paese Natale.Classe 1938 ha svolto il servizio Militare nei Para' dell Folgore a Pisa. Altra sua éassione alla quale rimase legato attraverso L'Associazione Nazionale Paracadutisti.

Francesco, durante il servizio militare, riceve la visita del Fratello maggiore Don Angelo che sempre seguiva le sue avventure prima calcistiche e poi da appassionato collezionista di Auto d'epoca



Francesco e Nostra Mamma Silvana
Francesco fu Portiere nel Lendinara Calcio dal 1960 al 1964. Fu proprio a Lendinara che conobbe nostra Madre Silvana.



In quegli anni, per raggiungere Lendinara per gli allenamenti di calcio e per incontrarsi con la Fidanzata Silvana, Francesco usava una vespa 125 anni 50.


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